lunedì 25 novembre 2013

"Hai la testa dura come a petrafennula"!



Adesso è il turno  della petrafennula dolce rinomatissimo a Palermo e diffuso in tutta la nostra bella Sicilia. Si consuma in particolare nel periodo invernale, in virtù del carico calorico abbastanza “carico”.
Per esser buono è buono, però è da sciogliere in bocca, pena qualche “dolorino” ai denti in caso vogliate addentarlo senza troppe precauzioni!
Con l'espressione Fàrisi petrafènnula ("diventare petrafennula") si intende infatti "irrigidirsi in un proponimento o rendersi inamovibile da un luogo. (fonte Wikipedia)

 La preparazione è semplicissima.
1.      400 g di miele
2.      200 g di scorza d'arancia
3.      50 g di scorza di cedro
4.      Cannella in polvere (q.b.)
5.      150 g tra confetti e mandorle tritati 

Benissimo passiamo subito alla preparazione!
Versiamo il miele in un tegame lasciando sciogliere a fiamma bassa. Aggiungiamo le scorze dei nostro agrumi sminuzzati a pezzetti mescolando ininterrottamente; quando il nostro composto si sarà rappreso, aggiungiamo la nostra cannella e il nostro triturato di mandorle e confetti. Mescoliamo in maniera che il tutto risulti omogeneo.
Adesso versiamo il nostro composto su una lastra di marmo (in quanto superficie fredda) ben oleata (usate sempre olio di oliva!) stendendo il nostro composto zuccherato.
Prima che il tutto si raffreddi e si rapprenda, livelliamo con una spatolina, facendo con un coltello delle striscioline e quindi dei quadratini. spessore poco meno di un centimetri. Servito a temperatura ambiente è una prelibatezza e… buon appetito!

Nessun commento:

Posta un commento